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Azure Cloud Migration - Da private cloud a cloud pubblico un case study di successo per CELL-DATA

Nell'era digitale in cui le aziende sono sempre più dipendenti dall'infrastruttura tecnologica, la migrazione verso il cloud computing sta diventando una scelta strategica fondamentale. Nel contesto dell'industria dei metalli non ferrosi, un'azienda cliente (attualmente seguita e supportata dal servizio NGMS) si è trovata di fronte alla sfida di spostare l'intera infrastruttura da un ambiente di private cloud a un ambiente di cloud pubblico, specificamente Microsoft Azure. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-vendor-logo-001b.png Ci si è trovati davanti a un punto di svolta, alla ricerca di un'alternativa più moderna. L'infrastruttura legacy non era più in grado di soddisfare appieno le aspettative in termini di supporto tecnico e le performance non erano più accettabili considerando quelli che erano anche gli attuali costi di mantenimento.

Obiettivi

Consapevoli della sfida, l'azienda aveva chiari obiettivi, in primo luogo desideravano ridurre e ottimizzare i costi e in secondo luogo migliorare scalabilità, agilità e performance.

Inizialmente, Sorint ha condotto un'approfondita analisi delle esigenze e dei requisiti specifici tramite un assessment e una serie di incontri con il cliente. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-goals-section-001.png Successivamente, è stata progettata un'architettura cloud disegnando quelle che potevano essere le possibilità volte a soddisfare le aspettative e considerando anche i limit tecnici di alcuni servizi e oggetti in cloud. Utilizzando la metodologia FinOps abbiamo prodotto una stima dei costi futuri e calcolato la SLA dell'intera infrastruttura basandoci su quanto riportato direttamente dal vendor servizio per servizio.

Approccio adottato

Tra le principali sfide affrontate c'erano la complessità del trasferimento dati, la necessità di minimizzare le interruzioni del servizio e l'attenta pianificazione di un piano di rollback sicuro e affidabile. L'approccio scelto consisteva nel ricreare l'ambiente parallelamente all'attuale così da poter condurre test approfonditi, attività di tuning e operazioni mirate a minimizzare qualsiasi potenziale errore prima dello switch effettivo del nuovo ambiente in produzione. È stata necessaria una pianificazione accurata e una comunicazione efficace e continua per garantire che le attività di sviluppo e test procedessero nel migliore dei modi.

Parallelamente, l'azienda ha dedicato risorse e tempo a testare e validare attentamente l'infrastruttura in sviluppo nel nuovo public cloud. Sono state eseguite diverse simulazioni e scenari di utilizzo per identificare eventuali criticità. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-high-level-design-sample-001c.png l'immagine proposta è solamente a scopo esemplificativo

Grazie all'approccio strategico tutte le attività di sviluppo parallelo, test approfonditi, tuning e preparazione operativa hanno dato i loro frutti. La migrazione dell'infrastruttura cloud è stata pianificata e coordinata in modo meticoloso, consentendo un passaggio senza intoppi e senza la necessità di rollback o modifiche significative.

High-Level Design

Ci siamo basati sulle best practices del Cloud Adoption Framework che prevede una corretta preparazione dello strato di base per una solida infrastruttura cloud native che sia scalabile nel tempo. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-caf-001c.png La prima componente fondamentale del design è stata la creazione di landing zones e management groups in modo gerarchico così da consentire una migliore separazione e gestione dei servizi. Questo garantisce inoltre un'implementazione ordinata e coesa dell'infrastruttura facilitando la gestione e la sicurezza degli ambienti.

Sulla parte di networking è stata creato un modello Hub & Spoke che prevede la presenza di un "hub" centrale che funge da punto di aggregazione e distribuzione del traffico tra i vari "spoke". Gli spoke sono le sottoreti che ospitano i carichi di lavoro specifici dell'azienda. Grazie ad un corretto subnetting e a questa metodologia si semplifica anche la connettività tra i diversi ambienti. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-high-level-design-landing-zone-001.jpg Data la necessità di rispettare tempistiche strette dovute alla scadenza del contratto in essere con l'attuale fornitore del servizio in private cloud, si è adottato un approccio ibrido combinando oggetti IaaS e PaaS per sfruttare al meglio i vantaggi di entrambe le modalità.

Per garantire una migrazione senza problemi delle macchine Windows Server, si è fatto uso dello strumento Azure Migrate fornito da Microsoft. Tuttavia, per quanto riguarda le macchine Linux, la distribuzione installata non era supportata da Azure Migrate quindi si è deciso di sfruttare l'opportunità per eseguire anche un aggiornamento del sistema operativo passando a una distribuzione Oracle Linux che portato una serie di benefici tra cui: maggiore stabilità, sicurezza e accesso a funzionalità aggiornate e supportate.

Relativamente ai servizi PaaS, si è fatta la conversione di diversi componenti che hanno consentito di ridurre la gestione operativa e rimuovere alcuni single point of failure. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-high-level-design-paas-services-001.png Nel dettaglio si sono implementati dei bilanciatori di livello 4 e un reverse proxy con funzionalità WAF per proteggere l'esposizione pubblica del sito web. E' stata effettuata la conversione dello storage NFS utilizzando Azure Storage Account ed è stata implementata un'istanza MySQL per ospitare i database dei vari applicativi.

Relativamente alla parte di monitoraggio, con il team di supporto specialistico interno, è stata riprogettata in modo più efficiente l'attuale struttura del sistema Prometheus portandola su container tramite Azure Container Instances.

Per la connettività si è fatto uso di Azure VPN Gateway, sono in essere diversi tunnel IPSec S2S che collegano la sede on-prem del cliente, Sorint per la parte di supporto NGMS e fornitori esterni.

Grazie ad Azure Log Analytics Workspace è stato possibile avere una gestione centralizzata dei log generati dalle diverse risorse con la possibilità di creare alert personalizzata e affinare l'attuale as is. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-high-level-design-backup-001c.png Ultimo ma non per importanza Azure Backup che offre un'opzione affidabile per il ripristino delle macchine virtuali in caso di necessità.

Altri servizi "di contorno" implementati sono: Azure NAT Gateway, Network/Application Security Group, Azure Private DNS zone & Azure Private Link.

Conclusione

La flessibilità offerta da Azure ha consentito di adattare rapidamente le risorse informatiche alle esigenze dell'azienda, il cliente può beneficiare di un supporto migliore e di una scalabilità immediata in caso di crescita dell'azienda. case-study-cloud-migration-celldata-ms-azure-conclusions-001b.png La conversione di componenti chiave in servizi PaaS ha semplificato la gestione e ha ridotto il carico di lavoro del team IT, consentendo di concentrarsi su attività a valore aggiunto e sulla crescita del business.

Con l'implementazione di questa soluzione, è stato possibile ottenere un risparmio di circa il 25% sui costi. Azure ha inoltre offerto all'azienda una maggiore visibilità e controllo sui costi, consentendo di ridurre gli sprechi e di ottimizzare l'allocazione delle risorse.

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