Dopo qualche mese di RDProxy...
Richieste del cliente, soluzione che corrisponda al 100% alle richieste: è quello che compone per il 99% la vita di un dev. Ma se qualche volta si potesse evadere da tutto ciò?
RDProxy ha la soluzione: il Sircle di cui avevo parlato in precedenza ha infatti deciso di intraprendere una nuova strada per lasciare molto più spazio ai dev.
Nella maggior parte dei casi appunto, nel momento in cui arriva una richiesta da parte di qualsiasi cliente, si cerca innanzitutto di capire le sue necessità e si propone un applicativo che cerchi di soddisfarle, ma in questa particolare occasione, con quest’iniziativa si è deciso di mettere la figura del dev al centro di tutto.
Ciò avviene in due diversi modi.In un caso viene concessa una giornata a settimana (salvo attività di routine) al fine di permettere al soggetto di sviluppare le proprie idee sfruttando le proprie conoscenze e capacità, rendendole poi concrete tramite progetti personali, al di fuori dall’ambito aziendale.
Nel secondo caso invece, si parte da un’idea di un member del sircle o dal leader dello stesso: a questo punto avviene un confronto in cui si ridefiniscono i termini della questione con coloro i quali gestiscono i progetti aziendali, che si occuperanno di proporlo in sede ufficiale; dal momento in cui il progetto viene ritenuto valido, c’è la possibilità che da questo nasca un sircle apposito, a cui possono partecipare anche persone provenienti da altri sircle, e che anzi il supporto dell’applicativo venga venduto ad altre aziende.
Dopo aver illustrato le modalità di realizzazione di questa novità, ritengo opportuno mostrare i vantaggi che questa comporta. Innanzitutto è utile per permettere alla persona di dare libero sfogo alle proprie competenze e, perché no, anche alla creatività: impegnarsi in un progetto personale comporta infatti un livello di concentrazione tale che il lavoro non risulta pesante o ripetitivo, e rappresenta anche uno “stacco” rispetto ai restanti giorni della settimana.
Inoltre è estremamente stimolante per una mente informatica poter ideare nuove applicazioni e nuovi impieghi per la propria disciplina: scrivendo ciò mi rivolgo in particolar modo alle figure junior, appena entrate in questo nuovo mondo, che potranno studiare da questi stessi progetti (i quali sono scritti in diversi linguaggi) e chiedere ulteriori informazioni agli sviluppatori stessi.
Tutto ciò ha un risvolto utile anche nei restanti giorni di lavoro, quando ci si interfaccia con vari clienti e diversi problemi: uno dei migliori modi per apprendere e imparare è infatti la pratica stessa, il lavorare direttamente ad un proprio progetto (il che significa rendere concreta un’idea soggettiva, che comporta sicuramente grande soddisfazione).
Giunto alla conclusione di quest’articolo, vorrei proporre a tutti coloro che stanno leggendo di sperimentare questa tecnica in prima persona, per trarre i vantaggi di cui sopra e provare a dare spazio all’inventiva.