Dei draghi, Quelfi, product owner, scrum master e altre creature leggendarie
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Simone Rossi
- 29 Jul, 2025
- 05 Mins read

Di Giulia Ferraris e Claudia Scotton
Product Owner e Scrum Master sono figure centrali della metodologia agile. Scopriamo cosa fanno attraverso un viaggio tra le creature leggendarie di Scrumlandia e Kanbanwood
C’era una volta un villaggio chiamato Scrumlandia, una piccola città famosa per la sua efficienza e per il clima mite e sereno che regnava tra i suoi abitanti. Grazie ai suoi grandi viali e controviali, era facilmente navigabile: chiunque arrivasse sapeva esattamente dov’era e cosa stavano facendo gli abitanti di quel quartiere. La vita lavorativa della città era ben organizzata: tutti sapevano cosa fare e quando farlo. Il tempo libero degli abitanti era rispettato ma l’efficienza e la produttività rimanevano intaccati, rendendo il villaggio una delle terre più prospere della contea. Gli abitanti potevano concentrarsi sul loro lavoro senza che le minacce esterne si avventassero su di loro, turbando la loro tranquillità.
La città era circondata da un bosco magico, Kanbanwood, i cui alberi crescevano spontaneamente ma in modo ordinato, e le creature che lo abitavano godevano di un’ordinata libertà, che garantiva armonia e tranquillità.
Ogni mattina gli abitanti di Scrumlandia e le creature di Kanbanwood si incontravano nella piazza del villaggio e si raccontavano le avventure del giorno precedente, facendo assieme previsioni su quello che sarebbe accaduto e consultandosi a vicenda su come affrontare imprevisti e difficoltà.
Le vicine città della regione di WaterfallCounty, pensavano che quanto accadesse a Scrumlandia fosse frutto della fortuna e dell’operosità dei suoi abitanti. Per anni cercarono di dimostrare che quel tipo di armonia potesse e dovesse essere superata. Gli abitanti di WaterfallCounty iniziarono quindi a lavorare senza sosta ma, per quanto si sforzassero, l’unico risultato che ottenevano era quello di essere più stanchi, più frustrati e sempre indietro rispetto ai vicini. I lavori doppi, le produzioni misteriose e le attività fatte a caso per mancanza di informazioni erano all’ordine del giorno così, stanchi della situazione, gli abitanti di WaterfallCounty si trovarono e, parlando, arrivano alla conclusione che qualche strana magia doveva proteggere Scrumlandia e che questo dovesse essere fermato.
Iniziarono così la loro offensiva: mandarono il loro potente esercito, il CustomerArmy, composto da creature magiche a tre teste, con grandi ali e una coda che lanciava richieste infuocate continue, all’attacco del villaggio ma dopo poco, le creature tornarono sconfitte.
Il re di WaterfallCounty andò a parlare con i suoi cavalieri per chiedere spiegazioni: “Cavalieri, cos’è mai successo? Vi ho mandato all’attacco con richieste continue infuocate da lanciare sui lavoratori, con tempistiche ristrette, istruzioni vaghe e ogni altra cattiveria che possa turbare la produttività degli abitanti, come avete fatto a tornare sconfitti?”.
“Maestà” risposero i soldati, “la situazione di Scrumlandia è molto più complessa di quello che ci aspettavamo! Abbiamo usato tutte le nostre armi migliori, eppure un cavaliere di Scrumlandia si è messo davanti a noi. Non era un cavaliere d’oro come i nostri ma un semplice abitante del villaggio, pari dei suoi compaesani. Aveva uno scudo magico con cui proteggeva il lavoro degli abitanti, accogliendo le richieste, per quanto infuocate fossero, e mettendole dentro BackpackLog, una sacca magica che portava sempre con sé e da cui estraeva, una per volta, le nostre richieste. Per ognuna spegneva il fuoco, la ripuliva e la consegnava agli abitanti, che tranquillamente potevano lavorarla. Se la richiesta non era abbastanza pulita, il cavaliere ce la rimandava indietro adornata di domande. A quel punto per noi era impossibile rispondere al fuoco e non potevamo che riconsegnarla più trasparente che mai, pronta per essere lavorata. Tutte le nostre richieste sono tornate al mittente Maestà, ma pulite e lavorate, meglio di come le avevamo pensate inizialmente. Alcune sono state distrutte, altre sono state accorpate, altre sono state trattenute, con la promessa che ci verranno restituite quando sarà il momento”.
Il Re a questo punto era furioso ma anche incuriosito da questa figura misteriosa. Decise quindi di andare in visita ad Scrumlandia per scoprire i segreti di questo cavaliere.
Arrivato al villaggio, fu accolto da un mago che si presentò come ScrumMaster, consigliere ufficiale del cavaliere e depositario della serenità.
“Buongiorno Maestà, io sono ScrumMaster, prego seguitemi, vi accompagnerò in visita al nostro villaggio.”
Sulla porta del villaggio il Re notò un grande sacco magico pieno di palle infuocate “Quello deve essere il BackpacklLog”.
“Esatto” rispose ScrumMaster, “è lì che raccogliamo tutte le richieste grezze. Il nostro cavaliere ha il compito di ripulirle e, una volta che sono trasparenti come l’acqua, le porta nella Todo Avenue, dove vengono raccontate attraverso un proclama a tutti gli abitanti. Quando le attività sono in quel viale, un abitante libero le prende in carico e le lavora tra le vie della città, fino a DoneStreet. Qui, passano attraverso un accurato controllo di qualità fatto dai nostri Quelfi che le accompagnano poi a DeliveryVortex, un mulinello magico che alimentiamo in modo continuo con le nostre attività: questo inghiotte gli incrementi e scagiona scintille di feedback verso il BackpackLog. Per essere lanciate nel vortice, è necessario che continuino ad essere trasparenti: un’attività scura inquinerebbe la trasparenza della nostra acqua che è la fonte di tutta la nostra vita”. Arrivarono infine alla casa del cavaliere: il re si aspettava che vivesse in un castello, nello sfarzo, la sua casa invece era esattamente come quella di tutti gli altri abitanti.
Il cavaliere uscì e il Re, vedendolo, esclamò: “Ti conosco, tu sei Product manager!”, “No”, rispose il cavaliere. “Ah giusto, Project Manager!", “No”, rispose ancora il cavaliere. “Allora devi per forza essere Service Manager!”.
A quel punto il cavaliere si presentò al Re: “Maestà sono Powner, il cavaliere custode dell’ordine di questa città, e vi do il benvenuto. So che potreste essere confuso dalla nostra organizzazione ma lasciate che vi spieghi: non vivo in un castello perché sono un semplice abitante del villaggio, esattamente al pari di tutti gli altri. La nostra organizzazione non si basa su una gerarchia ma su una giusta suddivisione dei compiti che fa sì che ognuno abbia gli strumenti e le informazioni adeguate per completare il proprio lavoro. Il mio compito è fornire a tutti queste informazioni, senza comandare. Il rispetto reciproco dei ruoli è quello che rende grande la nostra città! Non pensate però che non ci siano dissapori tra gli abitanti: il nostro ScrumMaster, con la sua magia empatica, ha il compito di mantenere l’armonia tra noi, quando le richieste sono troppe o qualcuno sbaglia, o anche solo quando un abitante deve affrontare dei momenti difficili personali: è qui che operiamo come villaggio, collaborando tutti insieme, senza che nessuno si senta sopraffatto. Questo è il nostro segreto: un’organizzazione chiara, basata sul rispetto reciproco, nessuna magia!”.
Al Re, a quel punto, fu tutto chiaro: non era spremendo fino all’osso i suoi cittadini che avrebbe fatto crescere la sua contea ma rispettando i loro tempi e organizzando meticolosamente il loro lavoro. Aveva bisogno anche lui di un cavaliere, una figura addetta a ripulire le richieste infuocate, che si accertasse che nessuno disturbasse il lavoro degli abitanti, prendendosi in carico l’onore di affrontare i CustomerArmy e la città avrebbe aumentato la sua produttività e reso tutti molto più felici.
Il Re, grato di tutte quelle informazioni, salutò i suoi vicini e, mentre si accingeva a rientrare a casa, domandò un’ultima cosa a ScrumMaster: “Pensi che sia possibile riuscire a replicare questo modello, in un contesto in cui siamo abituati a lavorare da soli, aspettando di avere galloni di richieste completati prima di gettarli nel vortice, anziché lanciare una richiesta alla volta?”. ScrumMaster lo guardò dolcemente e rispose: “Certo Maestà, quello che bisogna fare è lavorare sulla comunicazione: trasmetta ai suoi abitanti quanto questo tipo di organizzazione possa portare vantaggi a tutti, puntate sul rispetto e sul lavoro di squadra e lasciate all’intero villaggio il compito di riconoscere il valore individuale di ognuno, dimostrando come sia più efficace se messo al servizio di un gruppo”.
Guardando il Re allontanarsi pieno di speranza verso la sua città, ScrumMaster si girò verso il cavaliere e gli chiese: “Pensi che riusciranno a migliorare e strutturarsi come noi?”. “No” rispose Powner “andando via mi ha chiamato di nuovo Project Manager e mi ha chiesto la documentazione della città dicendo che non avrebbe assunto un cavaliere… Avrebbe semplicemente comunicato tutti i cambi di direzione improvvisi direttamente agli abitanti, e che avrebbe chiamato questa veloce pulizia di richieste Agile, in nostro onore”.
I due sospirarono, tirarono su il ponte levatoio e tornarono alla loro routine, guardando da lontano un'immobile WaterfallCounty, intrappolata sotto il peso delle sue scelte.